Bastano poche gocce di olio extra vergine di oliva per dare a qualsiasi piatto un tocco extra delizioso.
Simbolo di prosperità e pace nell’antica Grecia e re indiscusso della dieta mediterranea, l’EVOO (sigla che sta per Extra Virgin Olive Oil, Olio Extra Vergine di Oliva) ha delle proprietà nutrienti uniche: antiossidante, antinfiammatorio, fa bene al cuore, aiuta a combattere il diabete, il cancro, l’osteoporosi e persino l’Alzheimer.
Eppure, riconoscere e comprare un buon olio extra vergine può essere un’impresa ardua persino per gli intenditori.
Come riconoscere dunque la qualità a partire dalla vasta scelta a nostra disposizione sugli scaffali?
Ecco alcuni consigli.
Località di produzione
Esistono diverse varietà (cultivar) di piante di olivo a seconda della zona di produzione. Ognuna di esse dà origine a un olio con caratteristiche organolettiche estremamente diverse.
La zona di Sciacca (AG), ad esempio, abbonda di tre principali varietà tipicamente siciliane: Cerasuola, Biancolilla e Nocellara, che possono dare origine ad oli extra vergini monovarietali, oppure essere uniti per dar vita ad una varietà di tipo Blend.
Controllare quindi in etichetta la località di produzione può indubbiamente aiutarvi a capire cosa possa esserci all’interno della bottiglia di vetro scuro che vedete sugli scaffali.
Sempre restando in tema di etichette, queste ultime vanno lette con particolare attenzione perché oltre ad essere esteticamente gradevoli possono raccontarci tanto sul prodotto che abbiamo tra le mani. Un altro piccolo suggerimento, a questo proposito, è quello di cercare sull’etichetta del vostro extra vergine la dicitura “Origine Italia” o “100% Italiano”. La normativa europea in materia, infatti, prevede che si indichi obbligatoriamente in etichetta sia la zona geografica di raccolta delle olive che quella di trasformazione. Di conseguenza, quando un prodotto è ottenuto da miscele provenienti da altri Paesi comunitari e non comunitari, lo sapremo subito leggendo l’etichetta.
Freschezza
L’olio offre la sua performance migliore sulla nostra tavola quando è più fresco: il suo peggior nemico, infatti, è proprio il tempo. Sebbene si possa conservare egregiamente anche per lunghi periodi, il tempo favorisce fenomeni come l’ossidazione. È preferibile dunque scegliere un olio extra vergine che sia stato molito da poco (Il periodo ideale di raccolta e molitura delle olive avviene tra settembre e novembre).
Acquisto in frantoio
Per ottenere il massimo della qualità, nel caso dell’olio è preferibile andare direttamente alla fonte. Mi spiego: acquistare l’olio che trovate al supermercato può essere una scelta indubbiamente conveniente in termini di costi e comodità. Tuttavia, se parliamo di qualità, nulla batte l’olio che potete acquistare direttamente dal frantoio più vicino a casa vostra. Viceversa, qualora non aveste un frantoio nella vostra area di residenza, potete sempre acquistare il vostro extra vergine online: oggi moltissimi frantoi spediscono direttamente a casa vostra l’olio fresco.
L’utilizzo che si può fare dell’EVOO in cucina è estremamente vario: dalla semplice insalata ai dolci più sfiziosi, a seconda della varietà che avete a disposizione potrete veramente sbizzarrirvi. È addirittura consigliabile utilizzare EVOO nelle fritture perché dal momento che possiede un punto di fumo più elevato (140/180°), non andrà a bruciare le vostre pietanze. Potete trovare altri suggerimenti su come usare l’olio in cucina qui. Insomma, questo prezioso condimento dorato non finisce mai di stupirci!
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